European Green Capital Award: Valencia, la città che abbatte le emissioni abbandonando le auto

Valencia, metropoli spagnola da oltre 700mila abitanti, si impegna già da molti anni per combattere la crisi ambientale e salvaguardare il clima. A conferma di ciò, nel 2022, la città spagnola ha ricevuto dalla Commissione Europea il premio European Green Capital Award, riconoscimento annuale consegnato ad una città che si è particolarmente distinta per la salvaguardia ambientale. 

Il premio, frutto di un percorso iniziato nel 2015 da Giuseppe Grezzi – cittadino italiano divenuto poi assessore alla mobilità di Valencia – , ha assunto un ruolo sempre più determinante nella campagna di diffusione di messaggi a favore degli obiettivi dell’Agenda 2030 . Con la rielezione nel 2019 del sindaco Joan Ribó i Canut, infatti, Grezzi ha avuto la possibilità di continuare con il suo ruolo di assessore per “decarbonizzare” sempre di più la città. 

Valencia fa parte del progetto europeo Net Zero Cities, candidata ad azzerare le proprie emissioni entro il 2030, condivide appieno la volontà dell’Europa di raggiungere la neutralità climatica non oltre il 2050.

Come spiega lo stesso Grezzi, non è stato facile convincere le persone – soprattutto i commercianti – che pedonalizzare molte aree e imporre severi limiti di velocità fosse la soluzione giusta. La chiave è stata disincentivare l’utilizzo di auto, potenziando il trasporto pubblico e creando più spazi pedonali o dedicati alle biciclette. 

Dal 2015 a oggi sono stati immessi nella circolazione cittadina oltre 300 nuovi autobus,  soprattutto c’è stato un sensibile aumento di piste ciclabili “in città”, di oltre il 30%, dal momento che in passato si trovavano solo in parchi e strade secondarie. I risultati parlano chiaro: da quando Grezzi svolge il suo incarico da assessore l’utilizzo delle biciclette nella metropoli spagnola è aumentato di oltre il 200% e – dati ancor più indicativi – il traffico si è ridotto di oltre il 10%, registrando un aumento dei passeggeri sui trasporti pubblici di un altro 10%. 

Per monitorare l’enorme afflusso di bici, a Valencia sono stati installati più di 120 sensori magnetici per la raccolta dei dati in tempo reale e – negli snodi più trafficati della città – delle colonnine che fanno da contatore per i veicoli (e non solo). Le installazioni mostrano ai passanti quanto questo cambio di direzione in termini di mobilità sia impattante da un punto di vista ambientale. Come ammesso dallo stesso Grezzi, la strada per raggiungere le zero emissioni è ancora lunga: i prossimi passi in programma per Valencia sono un ulteriore sprint sui mezzi totalmente ecologici, l’introduzione di zone a basse emissioni, ma soprattutto una maggiore attenzione anche alle zone esterne all’area metropolitana.

Non è un caso che questa città stia diventando un modello da seguire per le altre capitali europee che vogliono intraprendere un percorso di decarbonizzazione. La strada è ancora lunga, è vero, ma di certo il percorso scelto è quello giusto.

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