Nasce in Italia la “Carta per la neutralità climatica”

Per provare a raggiungere la neutralità climatica entro il 2050 sarà necessario un drastico cambio di rotta. Nel corso degli ultimi anni il tema climatico è spesso stato al centro del dibattito pubblico – e lo sarà sempre di più –  ma ciò non significa che stiamo andando incontro a soluzioni davvero efficienti.

Per quanto riguarda l’Italia sono proprio le città ad essere responsabili di oltre il 70% delle emissioni ed è stato calcolato che dal 2013 ad oggi – a causa dei danni provocati dall’inquinamento ambientale – sono stati investiti più di 11 miliardi per far fronte alla situazione. 

Per questo motivo, il Green City Network, progetto promosso dalla Fondazione per lo sviluppo sostenibile, ha messo a punto un piano per la transizione energetica partendo proprio dalle grandi città. Stiamo parlando della “Carta per la neutralità climatica”, sottoscritta già da 45 città italiane tra cui Napoli, Milano, Torino, Firenze e tante altre; un documento contenente 40 linee guida, catalogate in 5 punti differenti. 

Gli obiettivi della “Carta” sono molto chiari: favorire la transizione energetica facendo il vero e proprio salto di qualità come nel resto d’Europa e indirizzare al meglio le risorse che il Pnrr farà defluire in progetti a difesa dell’ambiente. 

Così come sta avvenendo a livello europeo in vista della COP26 di Glasgow, è necessario che anche le città italiane si impegnino di più per il clima – osserva Edo Ronchi, presidente della Fondazione per lo sviluppo sostenibile – la Carta per la neutralità climatica delle green city fornisce alcune indicazioni che possono essere molto utili per aggiornare questo impegno che può essere anche un’occasione di riqualificazione della qualità ecologica delle città e di rilancio dello sviluppo sostenibile locale”

Come detto, la “Carta” contiene oltre 40 misure indicative ma il tutto può essere riassunto in soli 5 punti: aumentare gli assorbimenti di Co2; puntare sull’efficienza energetica e le fonti rinnovabili; promuovere l’economia circolare decarbonizzata; puntare sulle città come nuove protagoniste della transizione energetica; puntare di più sulla mobilità urbana sostenibile.

Partire dalle città per dare un’ulteriore spinta alle tematiche ambientali potrebbe essere uno spunto interessante per migliorare la situazione in Italia: le problematiche legate al clima non possono più essere sottovalutate ed è anche dai cittadini che dovrebbero partire iniziative a difesa del nostro Pianeta.

Articolo precedenteAllarme clima in Canada: per quanto ancora possiamo aspettare?
Articolo successivoGreen Talks: Serena Giacomin, Italian Climate Network e la questione climatica