Green Talks: Treebu e la Paulwonia contro il cambiamento climatico

Green Talks è un format che si propone di raccontare le storie di startup, e in generale imprese virtuose, che si sono distinte nel campo della sostenibilità ambientale e dell’innovazione digitale.

Per il nostro nono appuntamento abbiamo scelto di intervistare il team di Treebu, una startup innovativa che vuole combattere il cambiamento climatico grazie all’aiuto di una pianta con delle caratteristiche molto speciali.

Nello specifico abbiamo chiacchierato con Giacomo Alberini, uno dei founder di Treebu, e gli abbiamo rivolto qualche domanda per conoscere qualcosa in più sulla filiera del legno interamente sostenibile che Treebu si è posta l’obiettivo di creare.

 

Cos’è Treebu e come nasce? Da quale background provengono i founder?

“Treebu è una startup innovativa nata a maggio 2021, anche se in realtà abbiamo cominciato a lavorare all’idea già agli inizi del 2020. Treebu nasce per trovare una soluzione diversa e innovativa ai problemi ambientali che affliggono il nostro Paese e tutto il mondo. Alla base del nostro progetto c’è una pianta molto speciale: la Paulownia, un albero dal legno leggero, ma resistente, che può raggiungere anche i 20 metri d’altezza.

La Paulownia è la chiave di tutto grazie a particolari caratteristiche che la contraddistinguono: ha una crescita molto più rapida rispetto ai comuni alberi e soprattutto ha un’incredibile capacità di immagazzinamento di CO2, ma la cosa più incredibile è che una volta tagliato il fusto, la pianta non muore, ma ricresce più forte e più in fretta di prima. Ciò significa che questa speciale pianta sarà sempre più utilizzata come arma per combattere la deforestazione e i problemi climatici.

Parlando del nostro background, nel team ci sono ingegneri, informatici, agronomi ed esperti in CSR. Il risultato è una startup benefit che cerca di utilizzare la tecnologia come mezzo per contrastare la crisi ambientale e costruire un futuro più sostenibile, rispettando la natura e isuoi tempi grazie alle straordinarie caratteristiche della Paulownia.”

Volendo tracciare un profilo, qual è il target a cui si rivolge Treebu?

“Il target principale a cui si riferisce Treebu è senza dubbio quello delle aziende che hanno
interesse a mettersi in gioco per contrastare i problemi climatici. Treebu offre una soluzione
per le aziende intenzionate ad aiutare il Pianeta, che però desiderino un riscontro concreto e locale del proprio operato.

Al momento il nostro campo d’azione è limitato esclusivamente al Nord Italia, per questioni logistiche, dato che la nostra sede è a Verona. C’è da dire che la Paulownia ha bisogno prevalentemente di acqua e sole per crescere, ciò significa che
sarebbe una coltura molto indicata per regioni del Sud come la Campania o la Sicilia.
Proprio per questo motivo, contiamo di espanderci anche verso il lato meridionale dell’Italia.

Il nostro obiettivo è quello di diventare una realtà estesa su tutto il territorio nazionale nel minor tempo possibile.”

Grazie alla vostra azienda siete entrati in contatto con molte realtà interessate al
problema ambientale, come pensate si stia muovendo il nostro Paese in tal senso?

“Effettivamente siamo entrati in contatto con molte realtà, non solo aziendali, interessate a
combattere l’emergenza climatica. La situazione non sembra essere catastrofica: sono
moltissime le realtà interessate realmente al nostro progetto e alla sostenibilità in generale.
Basti pensare che tra tutte le imprese con cui abbiamo avuto contatti – e vi assicuro non
sono poche – abbiamo ottenuto solamente in un’occasione un rifiuto.

La cosa di cui siamo rimasti più colpiti è che il fenomeno del greenwashing, o ecologia di facciata, sembra essere un po’ passato di moda, mi spiego meglio: fino a un po’ di tempo fa le aziende erano interessate più a farsi notare come realtà sostenibili piuttosto che ad esserlo realmente.

Con l’avanzare del problema climatico e con temi ambientali sempre più presenti nelle nostre vite, le aziende e le persone hanno capito che è arrivato il momento di mettersi in gioco con un reale contributo per il nostro Pianeta.”

Come funziona il sistema di affiliazione e quali sono i principali vantaggi che riscontra un’azienda scegliendo i servizi di Treebu?

“Il primo passo che compiamo con le aziende che decidono di affidarsi a Treebu, è la
realizzazione di una loro foresta, a misura di azienda. Per noi è prioritario che le aziende che decidono di affidarsi a noi abbiano qualcosa di bello ed utile, qualcosa di cui poter essere fieri.

Chiaramente queste foreste oltre all’immagazzinamento di CO2, che è già notevole, possono essere usate per motivi meno essenziali, ma che vanno comunque ad aumentare il grado di soddisfazione del cliente: per fare degli esempi, le foreste vengono usate come luogo di incontro con clienti importanti o come spazio per far rilassare i propri
dipendenti/collaboratori.

Un altro grande punto di forza di Treebú è l’estrema personalizzazione dei servizi che riusciamo a fornire. Al momento ci stiamo concentrando per fornire un pacchetto di servizi sempre più ricco e soddisfacente e il primo fronte su cui stiamo lavorando è quello delle esperienze: ad esempio, creare dei percorsi formativi, didattici ed esperienziali all’interno delle nostre foreste e dei nostri impianti.”

Quanti sono, ad oggi, gli investitori di Treebu e quali sono gli obiettivi previsti per il futuro?

“L’obiettivo per questo primo periodo di attività era quello di riuscire a vendere i primi 500
alberi piantumati, risultato che è stato raggiunto in tempi rapidissimi. Per quest’anno
abbiamo programmato di piantumare 10.000 alberi.

Parlando più a lungo termine, entro 10 anni vorremmo riuscire a piantare un milione di alberi su circa 4.000 ettari di terreno. Un altro ambizioso obiettivo a lungo termine è quello di creare una filiera del legno con zero scarti, quindi totalmente sostenibile.

Oggi la priorità è piantare alberi per contrastare efficacemente i cambiamenti climatici, ma stiamo già lavorando affinché, domani, la filiera sostenibile e carbon positive del legno di Paulownia diventi il fulcro del nostro progetto.”

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